Riconoscimento vocale, linguistico e facciale

Authentication by facial recognition concept. Biometric admittance control device for security system. Asian man using face scanner to unlock glass door in office building.

Il riconoscimento vocale, linguistico e facciale può semplificarci la vita e renderla più sicura. Grazie a queste tecnologie possiamo bloccare e sbloccare comodamente i nostri dispositivi (e quindi proteggerli da un uso improprio), rendere più agevole l’attraversamento delle frontiere e impartire ordini agli assistenti vocali. Allo stesso tempo, però, questi sistemi invadono spazi pubblici e privati e raccolgono dati biometrici non solo utili a identificarci, ma potenzialmente utilizzabili anche per risalire a informazioni sulle nostre emozioni, sulla nostra personalità o su eventuali patologie.

Contenuto dello studio

Lo studio interdisciplinare è finalizzato a valutare le opportunità e i rischi del riconoscimento vocale, linguistico e facciale, delineando una panoramica di ciò che è effettivamente possibile ottenere con le relative tecnologie. Emerge al riguardo la questione dell’affidabilità con cui il riconoscimento vocale, linguistico e facciale è in grado di verificare e identificare le persone nonché di formulare affermazioni scientificamente fondate sulle loro emozioni, caratteristiche personali e patologie. Nell’ottica di un’analisi sistematica occorre inoltre passare in rassegna i campi di applicazione presenti e futuri. Si dovrà evidenziare chi attualmente utilizza queste tecnologie, a quale scopo e con quali possibili sviluppi per il futuro. Una questione importante è costituita dalla percezione sociale dell’argomento. A tal proposito si dovrà indagare su come i cittadini giudicano l’uso di queste tecnologie negli spazi pubblici e privati e in che misura vige una distinzione tra utenti privati e pubblici. Al proposito sarà interessante capire se gli utenti sono consapevoli del rilevamento e dell’utilizzo dei dati biometrici e delle informazioni che se ne possono ricavare.
In campo giuridico occorrerà verificare in linea generale dove si registra una necessità di intervento. Lo studio dovrà illustrare come vengono attualmente regolamentati i problemi relativi a queste tecnologie e se, data la sensibilità dei dati raccolti, servano normative speciali. Lo studio dovrà concludersi con una valutazione generale e, a partire da questa, trarre conclusioni nonché, se possibile, raccomandazioni ad hoc destinate ai centri decisionali, in particolare politici.

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Organizzazzione

Projektgruppe:

  • Dr. Michael Friedewald, Fraunhofer-Institut für System- und Innovationsforschung ISI
  • Murat Karaboga, Fraunhofer-Institut für System- und Innovationsforschung ISI
  • Prof. Dr. iur. Astrid Epiney, Institut für Europarecht der Universität Freiburg i.Ue.

Begleitgruppe:

  • Dr. Bruno Baeriswyl, Datenschutzexperte, Mitglied des TA-SWISS Leitungsausschuss (TA-LA), Leiter der Begleitgruppe
  • Dominik Brumm, Head of Development Cubera
  • Prof. Dr. Volker Dellwo, Institut für Computerlinguistik, Universität Zürich
  • Dr. Jean Hennebert, Université de Fribourg und TA-LA
  • Dr. Anna Jobin, Soziologin
  • Prof. Dr. Annett Laube, Technik und Informatik, Berner Fachhochschule
  • Prof. Dr. Klaus Scherer, Swiss Center for Affective Sciences, Universität Genf
  • Remo Schmidlin, Jurist, Lenz & Staehelin
  • Prof. Dr. Thomas Vetter, Departement Mathematik und Informatik, Universität Basel
  • Patrick Walder, Amnesty International Schweiz

Contatto

Laetitia Ramelet, TA-SWISS

laetitia.ramelet@ta-swiss.ch